24 mag 2012

Diablo III - Recensione

6 commenti

Hack and Slash, mmo, rpg, action game, nessuna di queste definizioni incarna pienamente Diablo III.
Il gioco Blizzard è l’insieme di tutto questo ma  non è la semplice somma delle parti.
Il gioco segue i canoni classici che hanno portato Blizzard al successo, migliorare un brand di successo senza rischiare andando troppo fuori dal seminato.
Questo non vuole dire che non siano presenti cambiamenti rispetto ai capitoli precedenti ma che si poteva osare di più.




Le classi sono un mix di tradizione e innovazione, vengono ripresi alcuni eroi delle puntate precedenti e gli si affiancano nuovi protagonisti, rendendo il parco classi decisamente variegato sia sotto il profilo delle meccaniche di gioco sia sotto quello del lore che attinge da culture differenti.
Le 5 classi disponibili dovrebbero soddisfare tutti i gusti: Barbaro, Cacciatore di Demoni, Mago, Monaco e Sciamano.
Oltre ad armi e armature equipaggiabili, stile di combattimento ravvicinato o a distanza, le classi si distingueranno per l’energia a cui attingeranno per attivare le proprie abilità.
Il Barbaro si basa sulla furia che si carica all’aumentare dei danni inflitti e subiti, il Mago fa affidamento sul Potere Arcano, lo Sciamano sul Mana, il Monaco sul Potere Spirituale e il Cacciatore di Demoni sulla combinazione di Odio e Disciplina.



Sparisce il classico albero dei talenti tanto caro alla maggior parte degli rpg a favore di un sistema più libero, semplice e intuitivo tuttavia non banale.
Avanzando di livello acquisiremo la padronanza di alcune abilità che potranno essere utilizzate in numero limitato dal nostro personaggio.
Potremo selezionare solamente 6 abilità, 2 inizialmente bindate al mouse e le altre 4 ai tasti della tastiera 1-2-3-4.
Niente paura, potremo decidere di cambiare le abilità quando vorremo purché fuori combattimento.
Ad arricchire e rendere unica l’esperienza di gioco di ogni giocatore intervengono le abilità  passive e le rune.
Le prime sono abilità equipaggiabili dal personaggio in un numero massimo di 3, selezionabili da una gamma abbastanza vasta, e che garantiscono, come suggerisce il nome, bonus passivi.
Le  rune andranno a modificare le abilità equipaggiate dal nostro personaggio, modificandone la grafica e gli effetti.

Il nostro eroe non dovrà portare a termine l’impresa da solo ma sarà affiancato da validi compagni.
Oltre ai classici NPC che ci aiuteranno in determinate missioni, sarà presente  un'altra categoria di aiutanti, alle dirette dipendenze del giocatore.
Una volta completata la storia annovereremo ben 5 aiutanti, 3 che ci assisteranno in combattimento (Templare, Lestofante e Incantatrice) e 2 che ci aiuteranno a rifornirci con l’equipaggiamento migliore (Fabbro e Gioielliere).
Il Templare il Lestofante e l’Incantatrice livelleranno insieme a noi e potranno essere equipaggiati (anche se solo in parte)  con gli oggetti trovati in gioco mentre per  quanto riguarda il Fabbro e il Gioielliere potremo supportare le loro attività commerciali investendo somme in denaro e recuperano alcuni  piani di lavoro schemi di lavorazione.
Pur essendo maggiormente caratterizzati rispetto ai mercenari presenti nei precedenti capitoli di Diablo, questi aiutanti rimangono comunque poco dettagliati e le interazioni con il nostro personaggio si limiteranno a pochi e scarni dialoghi che andranno a far luce sulla loro storia e personalità.

Il sistema di crafting sembra poco ispirato e sottotono rispetto agli altri contenuti del gioco, tutto il sistema si basa su pochissimi (per quanto riguarda la tipologia) oggetti “droppabili” o ricavabili disincantando le armi magiche che troveremo in gioco, trasformando il tutto in un banale “farm” di oggetti.

La campagna vera e propria è affrontabile in giocatore singolo o con un massimo di altri 3 amici ed è divisa in 4 atti ambientati in differenti località del mondo di Sanctuarium.
Il combattimento segue i canoni tipici degli Hack and Slash, il nostro eroe si troverà a macellare tonnellate e tonnellate di carne di demone in pericolosi dungeon intervallati da Boss caratterizzati da meccaniche più intriganti.
La campagna, che a difficoltà normale oscilla tra le 20 e le 30 ore di gioco, sarà affrontabile in 4 diverse difficoltà: Normale, Incubo, Abisso e Inferno, garantendo maggiore longevità al gioco e nuove sfide per il giocatore.
A questi 4 livelli di difficoltà si affianca la modalità hardcore, selezionabile alla creazione del personaggio dopo che ne avremo già portato uno al livello 10, che fornisce un grado di sfida addizionale,  imponendo serie limitazioni come l’impossibilità di accedere all’asta a denaro reale e il permadeath del personaggio.
Sempre per garantire maggiore longevità al gioco (qualcuno potrebbe dire per allungare il brodo)  anche in Diablo III è presente un sistema di Achievement simile a quello già sperimentato su World of Warcraft.

Altro elemento preso a piene mani dagli mmo è il sistema d’asta online.
Avremo la possibilità di commerciare con gli altri giocatori in un’asta online ben strutturata e funzionale.
Altra interessante peculiarità,  che verrà implementata il 30 Maggio, è la possibilità di vendere oggetti in cambio di valuta reale piuttosto che di moneta virtuale.

Vera nota negativa è l’assenza del PvP, di cui si sa poco e che dovrebbe essere introdotto con una futura patch.

 

Blizzard sforna l’ennesimo titolo di successo che non sbaglia ma che è poco innovativo. Un’ ottima occasione sprecata per reinventare nuovamente il genere.

Innovazione: 6
Il minimo indispensabile.

Trama: 6
Breve e non particolarmente ispirata, i colpi di scena sono banali specialmente per i fan della serie.

Scenografia: 8.5
Fondali mozzafiato, dungeon e nemici ottimamente caratterizzati.

Grafica: 8
Semplice, pulita e funzionale, ottimi gli ambienti, un pò carenti i modelli dei personaggi.

Gameplay: 7.5
Divertente e adrenalinico, poco di nuovo e alla lunga può stancare.

Longevità: 5-9
24 ore per la campagna sono decisamente poche ma il titolo è rigiocabile all’infinito andando ad aumentare la difficoltà, cercando di sbloccare tutti gli Achievement o addirittura provandolo in Hardcore.

Colonna Sonora: 8
Colonna sonora ispirata che si adatta alle tinte fosche della saga.

Comparto tecnico: 8.5
Il team di sviluppo ha fatto un ottimo  lavoro, il gioco è godibile anche su PC datati.
Peccato per la necessità della connessione internet anche per il gioco in Giocatore Singolo e i problemi di BattleNet.

TOTALE: 7.5


PREGI
Potenzialmente infinito
Campagna Multiplayer
Dungeon sempre diversi
Ambientazione
Forte impatto scenografico
Gira anche su macchine datate

DIFETTI
Necessita di una connessione a internet
Poco innovativo
Assenza PvP
Storia Principale poco longeva
BattleNet

6 risposte finora.

  1. Unknown ha detto:

    Sono sempre convinto che non investire nella trama sia un errore benché la grafica sia davvero davvero bella!

  2. Anonimo ha detto:

    poco innovativo?ma avete giocato a diablo2?

  3. cachila4408 ha detto:

    Non metto in dubbio che Diablo III abbia innovato rispetto al capitolo precedente, è il minimo essere più innovativi di un gioco uscito 12 anni fà.
    Quello che fa pensare è che Blizzard sia ferma proprio a quel periodo (se non prima)...l'interazione con gli NPC è ai livelli di Pokemon e il sistema di crafting sembra essere implementato solo per dare un senso alla quantità spropositata di oggetti inutili droppati dai mob.
    Vedere poi che i materiali necessari a produrre un arco e un'armatura metallica sono gli stessi è indice di poca cura nello sviluppo.

  4. RevivedPicard ha detto:

    Io ho giocato sia a Diablo I sia a Diablo II (senza espansioni però) e ho trovato entrambi i giochi talmente belli e innovativi da reputarmi soddisfatto appieno senza dover comprare Diablo III .....

  5. Anonimo ha detto:

    concordo con il fatto che il sistema di crafting è alquanto imperfetto e troppo semplificato ma il cuore di diablo non è ne la storia ne il crafting ne le relazioni con gli npc la vera essenza sono le ambientazioni e il massacro di enormi quantità di mostri per questo l'innovazione e il divertimento va ricercato nel combattimento(totalmente rivisto forse un po troppo semplificato ma con un'ampia gamma di abilità,grazie alle rune, che determinano l'approccio al combattimento) per chi cerca un gioco che racconti una storia profonda e ricca di colpi di scena, un gioco in cui immedesimarsi questo non è diablo

    a revivedpicard: se un gioco è bello e innovativo e finito quello sono soddisfatto allora smetto di giocare ai videogames? se non vuoi comprare diablo 3 basta che dici che non ti piace com'è cambiato ma la tua affermazione non ha alcun senso

  6. RevivedPicard ha detto:

    chiaramente la mia affermazione non ha senso per te poichè probabilmente non hai capacità per capire l'umorismo, detto questo Diablo I e Diablo II mi hanno fatto alquanto SCHIFO (così è forse più chiaro) .... detto questo chiudo perchè qui si parla del III capitolo e non avendolo provato non posso giudicare (secondo l'umana tradizione del provare prima di parlare)

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