Guild Wars 2 doveva portare una ventata d’aria fresca nel
mondo degli mmorpg e così è stato.
Eventi dinamici, la pensione della “trinità”, un sistema di
combattimento più dinamico e un sistema di open PvP a 3 fazioni basato sul controllo di nodi di risorse sono
solo alcune delle numerose innovazioni del gioco.
Qualcuno sostiene che non abbia osato abbastanza, altri fin
troppo ma sicuramente non si può negare che Arenanet abbia mosso i primi passi
verso una nuova idea di online-gaming.
L’uscita del secondo titolo della Software House di Bellevue
è stata come un terremoto che ha risvegliato lo stagnante mondo degli mmo dopo
un letargo durato 7 lunghi anni.
Poche sono state le innovazioni apportate a questo genere
nell’ultimo periodo, preferendo “l’usato garantito” del "modello Warcraft".
Adesso ci troviamo (nuovamente) di fronte al pericolo che le
altre Software House non traggano spunto dal successo di Guild Wars 2 per
produrre titoli altrettanto innovativi ma che tentino di emularne le features
dando inizio ad un altro ciclo di cloni.
E’ notizia di qualche giorno fa che Red 5 Studios e Cryptic
stiano lavorando all’implementazione degli “eventi dinamici” in Firefall e
Neverwinter Online.
Il rischio di trovarsi di fronte ad un nuovo periodo di
pigrizia innovativa sembra molto elevato e potrebbe segnare il tramonto di un
genere che spesso ha poche idee e mal realizzate.